Le abluzioni rituali ebraiche, o le purificazioni con l'acqua, assumono nell'Ebraismo due forme principali. La tevilah (in ebraico טְבִילָה?) è un'immersione completa del corpo nella mikveh; e la netilat yadayim che è il lavaggio delle mani con una caraffa.
I riferimenti alle abluzioni rituali si trovano nella Bibbia ebraica e sono elaborate nella Mishnah e nel Talmud. Sono state codificate in vari codici della legge ebraica e della tradizione, come per esempio nella Mishneh Torah di Mosè Maimonide (XII secolo) e nello Shulchan Arukh di Joseph Karo (XVI secolo). Queste usanze sono più comunemente osservate nell'ambito dell'Ebraismo ortodosso. Nell'Ebraismo conservatore, le pratiche sono normative con una certa mitezza e con eccezioni. Le abluzioni rituali non sono osservate dall'Ebraismo riformato.[1]